venerdì 6 maggio 2016

EMIS KILLA: "QUEL BUS CHE MI HA PORTATO FINO A RAI DUE, OGGI MI SPECCHIO E SONO ORGOGLIOSO DI ME"

Sono stronzo sui social ma sono anche quello che la sera ti organizza la cena romantica in riva al mare" cit. 

Emis Killa si apre completamente: tra l'amore, le amicizie i soldi, il successo e la politica.
 Due doppi dischi di platino, per gli album L’erba cattiva e, Mercurio, oltre un milione di fan su Facebook, oltre un milione di follower tra Twitter 
e Instagram. “Oltre” è la parola giusta per definire 
il 26enne Emis Killa,compiuti il 14 novembre, che si è  raccontato in Bus 323 - Viaggio di sola andata (Rizzoli).
Il  rapper  è attualmente uno dei 4 giudici di The Voice Of Italy, in questo momento sono trasmessi i Live Show: la parte più emozionante del programma in cui Emis esprime il meglio di se e del suo team. 
Attualmente sta concludendo il suo nuovo album che uscirà nel corso di questo 2016: lui ancora non ci vuole anticipare nulla eppure qualche indizio a noi lo ha rivelato! 
Dal 12 Febbraio inoltre è disponibile il nuovo album di Patty Pravo :"Eccomi" che contiene dentro una traccia bonus con un duetto speciale :"Non siamo eroi" con Emis Killa e in più una rivisita del brano "Tutt'al più" dove ci sono delle aggiunte testuali di Emis.
Come tanti altri rapper, ha il corpo pieno di tatuaggi. Per chi non lo conoscesse, potrebbero sembrare segni di eccessiva autostima o egocentrismo. Leggendo Bus323, Viaggio di sola andata (Rizzoli, 15 euro), autobiografia del suo passato, uscita lo scorso 5 novembre, si capisce che sono segni pesanti. Sono i segni di una infanzia dura, tra una madre che lavora notte e giorno per mantenere la famiglia e un padre artista che continua a fare avanti e indietro dagli ospedali per alcuni disturbi psicologici(bipolarismo). Sono i segni di tante domande di senso che fin da piccolo lo accompagnano. Sono i segni di viaggi (su quel famoso autobus che lo portava da Vimercate, alla così vicina ma allo stesso tempo così lontana, Milano). Sono i segni di errori e di piccole scoperte.
Ma soprattutto, sono i segni di chi ha creduto in un sogno. E da allora, nonostante la fatica, ce l'ha fatta. Di chi non si è arreso difronte agli ostacoli. Di un ragazzo che dice di essere la prova che la vita te la fai come vuoi tu e non devi prenderla come viene perchè i desideri se lo si vuole si avverano (tutti).
Oggi il rapper si è raccontato in una lunga chiacchierata con noi:  citando il suo album "Io a due facce come Mercurio". 
Il sorriso è la migliore arma ?  
Il sorriso è tutto. Amo le persone sorridenti , quelle che ti  guardano e illuminano di felicità anche una giornata buia. Mi affascinano i caratteri allegri, spensierati e peperini tanto che piano piano lo sto diventando anche io . 

Lei ha sempre il sorriso stampato sulla faccia perchè dice sempre una frase dietro il suo libro, ce la racconti. 
Dico che la vita non la devi prendere come viene ma te la fai come vuoi tu. Non è detto che se vuoi diventare un calciatore lo diventi ma almeno ci puoi provare. Molti miei amici  mi dicevano che era troppo "sbattimento"(lavoro duro) arrivare da Vimercate dove sono cresciuto fino a Milano per fare il rapper ma io lo volevo fare, era il mio sogno;io sapevo che se fossi andato ad un centro sociale o a suonare la sera in qualche locale qualcuno mi avrebbe notato e indicato la strada per realizzare quello che volevo. Oggi che  quei miei amici mi vedono si disperano perchè forse se anche loro all'epoca  avessero fatto come me non si sarebbe ritrovati a fare lavori che non gli piacciono. 

Per questo dice che la vita è una e bisogna godersela al massimo?  
Si io a 16 anni piagnucolavo con mia madre che non mi piaceva la vita che facevo ma non facevo nulla per cambiarla. Mi facevo le canne al parco bruciandomi i neuroni.Non sono un'ipocrita, non voglio passi un'idea diversa e più pulita di quello che sono stato. Io ero cosi'. La sera andavo in discoteca e mi ubriacavo per non pensare, fino a quando mi son detto basta ed una serata di scrittura era un motivo in più per allontanarmi dal mondo struggle(crudo, di una realtà sporca) . C'è voluta molta determinazione per cambiare ma sono orgoglioso di essere riuscito a farlo.

Che cosa significa "quel bus" per te? Perchè ricordiamo che il tuo libro, uscito il 5 novembre 2015 si chiama Bus 323.
Io ho dovuto per anni fare due ore di viaggio tra andata e ritorno per fare freestyle(è l'arte dell'inventare rime improvvisate)  a Milano. Questo autobus vuol dire tanto per me: vuol dire sacrificio, grande volontà e passione. È stato il periodo più bello in assoluto. Tutto era magico. Avevo trovato finalmente la mia ancora dove aggrapparmi quando stavo male. Vivevo semplicemente seguendo i miei sogni.  Il bus 323 è l’icona del mio viaggio per questo il mio libro porta questo nome.
Parli di “viaggio di sola andata”
Perché di fatto io non ho fatto nient’altro che il rapper nella vita. Sono tornato solo da poco a vivere e a frequentare anche vecchie amicizie e vecchi luoghi: ma per parecchio tempo  non frequentavo più  gli stessi giri. E quindi davvero è stato un viaggio di sola andata. È la mia vita ora.
Cosa ti manca di più di quello che racconti nel libro?
La libertà artistica. E con questo non intendo che oggi abbia vincoli con le major(casa discografica), anzi. Ma parliamoci chiaro: oggi ho un grande pubblico. Non ha senso che io torni a fare dei testi “cazzoni” come facevo una volta. Quando ero più giovane c’era molto più cazzeggio(superficialità) e meno lavoro. Ci trovavamo in casa in cinque o sei e registravamo. A volte ci penso, e mi manca  questa libertà ma va bene cosi'.
Parli di una situazione famigliare particolare. Scrivere ti ha aiutato a prendere più coscienza del valore di certi gesti dei tuoi genitori?
Da mia madre ho capito cosa vuol dire lavorare per mantenere una famiglia. Tra bollette da pagare e altre spese, ero troppo piccolo per capire, ai tempi. Ma ora capisco molto bene. Posso assicurarvi che quando si cresce tutto ha un'altra sfumatura e si raccoglie quello che si semina. Io da ragazzino insultavo mia madre, adesso non posso vivere senza di lei: la amo più di ogni cosa. Lei è stata una donna fantastica come dico anche nel libro. So che vivere accanto ad una persona come mio padre non è stato facile e le ha portato tante ferite. Sono orgoglioso di lei e di tutto quello che ha fatto nella sua vita, la ammiro davvero tanto per questo oggi abbiamo un bellissimo rapporto . Nel libro racconto anche di mio padre che soffriva di disturbi della personalità. E' lunga da raccontare ma nel suo piccolo anche lui mi ha insegnato tante cose. Mi ha insegnato a vivere: a tenere i valori in alto e a credere in me stesso. Mi ha donato tanta tenacia e voglia di fare, se oggi sono qui lo devo anche a lui  visto che ho ereditato da lui la mia determinazione. Devo ringraziarli per avermi fatto diventare uomo ; ogni volta che mi fermano per strada e mi dicono "Sai Emiliano sei davvero un ragazzo maturo" mi rende davvero felice, è uno dei complimenti più belli che possano farmi .Ho sempre voluto essere uomo nel vero senso della parola e se lo sono è anche grazie a mia madre e mio padre. Loro sono stati un esempio di amore totale per un figlio nel bene e nel male.
Ora che suo padre non c'è più ha qualche rimpianto?
No, sono uno che guarda i lati positivi delle cose. Se mio padre avesse continuato a vivere avrebbe solo sofferto perchè in quei pochi momenti di coscienza lui sapeva di non stare bene, non si riusciva a gestire e piangeva. Ricordo una sera che mi abbracciò e lui era molto raro che manifestava comunque segni di affettuosità, mi chiese aiuto, dicendomi che non sapeva cosa gli pigliasse e che ci amava come niente in questo mondo. Poi il giorno dopo però magari lanciava i piatti e veniva ricoverato immediatamente in ospedale.
Lei ha sempre vissuto suo padre fare avanti e indietro tra gli ospedali psichiatrici?
Si da quando sono piccolo mio padre è stato cosi'. So che è brutto da dire ma mi vergognavo alle medie quando mi veniva a prendere perchè era capace di mettersi a discutere con qualsiasi persona. Ha sempre vissuto questa vita bipolare, tra momenti di gioia e di depressione. E' una cosa che mi porto dentro di me. Ho visto scene che un bambino di due anni non dovrebbe vedere.

Lei pensa di assomigliare a suo padre?
Tra le tante cose negative lui comunque è sempre stato un buono, un uomo coraggioso e molto generoso. In questo gli somiglio, se organizzo una cena pago per tutti.

La vocazione ce l'hai o non ce l'hai innata?
Prima o poi arriva. Prima o poi tutti nella vita si trovano davanti a qualcosa e dicono “Wow! Che bello! Vorrei farlo anche io”. Se uno mi dice: “Minchia, oh, vorrei  andare n deltaplano, mi piacerebbe”, io penso: “Vacci, sono sicuro che a due ore da qui puoi trovare un posto in cui imparare”. Sul libro dico, riferendomi a questo: “Andate su quel cazzo di deltaplano”. Niente è inarrivabile, capisci? Magari fare l’astronauta è più difficile che fare il rapper. Ma, se ci pensi, gli astronauti esistono, e quindi qualcuno che da piccolo aveva questo sogno, l’ha perseguito e ci è riuscito. 
Domanda a bruciapelo: i rapper come vivono  l'amore di una ragazza? Si dice che l'umore diventa meno irruente.
Parlo per me: io sono bravo (ride) Se mi conoscessi faresti fatica a dire :Lui è "Emis Killa" perchè io in amore sono un folle.  Tutti pensano che i rapper sono cattivi perchè hanno i tatuaggi e dicono le parolacce ma non è vero, almeno nel mio caso specifico.

Su Twitter lei scrisse una frase sulla sua donna: "Due cose mi hanno fatto perdere la testa: la musica e la mia ragazza". Perchè non ce la presenta?
Lei? (ride) Ti dirò poco , sai che non mi piace parlare della mia vita privata. Sono contento. Mi sono innamorato , come si dice a Milano "sono preso bene". Lei è diversa da me ma questo ci lega.Litighiamo come ogni coppia, ci sono gli alti e bassi ma l'importante è essere coscienti di quello che si è e non mancarsi mai di rispetto. Ci sono certi valori che devono sempre essere al primo posto ma non solo in amore, in generale nella vita.

Come mai non mostra la sua vita privata alle telecamere? 
Non mi piace questo modo italiano di fare gossip sulla vita privata dell'artista. C'è questa cosa che se sei un'artista vero devi passare prima sui giornali e farti conoscere dal mondo intero. Io sono riservato, odio parlare di quello che faccio fuori dagli schermi. Non credo all'amore inoltre sopra i giornali, lo trovo falso. 

Cambiando discorso: lei è giudice di The Voice, per questo mi sembra inevitabile chiederle questo;cosa ne pensa dei giovani dei talent? Ho percepito una enorme distanza tra quello che lei hai vissuto per diventare famoso e il percorso che invece i giovani di oggi vogliono percorrere. Sembra quasi che tengano più al successo che al viaggio.
Sono completamente d’accordo. Prima di tutto credo che ci voglia la passione, l’amore. Io quando faccio un disco ovviamente ragiono anche in termini di vendite, ma ragiono soprattutto in termini di cuore. Quando faccio una bella canzone, non vedo l’ora che tutti la sentano per sapere che ne pensano. Poi tutto il resto viene automaticamente. Ma al centro ci deve essere la musica. Se fai musica vera, qualcosa arriva. Se invece ragioni facendo musica come se stessi costruendo un cellulare, non puoi aspettarti niente di più che un prodotto. Mi dia del tu .(ride)
Qual è il tuo rapporto con i fan? Sui social sembra tu non abbia freni nel rispondere alle  critiche...
Dietro al mio lavoro c’è tanto sacrificio. Ci sono tante notte insonni, tanto malessere. Nel momento in cui scrivo una canzone profonda per me, e i commenti che mi arrivano sono “Seguimi, ricambio”, allora penso che non hanno veramente capito nulla di me. Io non sopporto questo modo che c’è oggi. Io ci tengo che la musica arrivi a chi può capirla. Io a sedici anni non stavo chiuso in casa a commentare o criticare: facevo avanti e indietro  per Milano per cantare con altri ragazzi. Ci sta che Emis Killa non ti può piacere ma non serve che vai sul web ad insultarlo perchè in quel momento sei solo una pecora come tutti gli altri. 



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